Chiara Silvestrini

Chiara Silvestrini è nata, ha studiato e vive a Perugia. Sposata con un figlio, insegna Italiano e Storia dell’Arte a stranieri presso l’Università per Stranieri di Perugia.

Di temperamento inizialmente un po’ diffidente (come del resto è nel DNA di tutti i miei concittadini), ho deciso di chiedere la prima visita al dottor Duranti solo dopo un paio di anni di conoscenza indiretta, cioè attraverso la lettura dei suoi libri, l’avvicinamento al suo sito, altre notizie on line. Sono docente universitaria e, tra lavoro e casa, vivo in affanno tutto il giorno. Direi di condurre da sempre una vita sana e, da sempre, sono attenta sia al cibo che all’attività fisica. Ma quando è arrivata la menopausa, l’equilibrio che mi ero costruita nel corso degli anni è venuto meno. Sono comparsi i soliti sintomi delle donne over 50: cambiamento del corpo, facilità alla pinguedine senza tuttavia mangiare molto, stanchezza cronica fisica e mentale, una certa base malinconica, insonnia, caldane improvvise, impennata del colesterolo ecc.

Tutti questi segnali mi hanno fatto decidere, circa un anno fa, di contattare il dottor Duranti; lo scopo era soprattutto di agire sul mio corpo per invecchiare in modo accettabile, senza intossicarmi con il ‘fai da te’ ed evitando fino a che fosse possibile, di assumere le statine di origine chimica, dal momento che sapevo quali potevano essere gli effetti collaterali(mia madre ne fa uso da tempo). Se penso a quando ho letto per la prima volta l’elenco di tutti gli integratori da prendere ancora rido,perché in quel frangente ricordo proprio di aver sgranato gli occhi! Io, anche se di base sono un po’ ipocondriaca, ero da sempre convinta che un multivitaminico preso in estate fosse più che sufficiente e che, anzi, dovesse essere preso con tutte le cautele... Ma ciò che mi ha colpito di più in positivo è stata la richiesta preliminare degli esami del sangue: si cominciava con un approccio serio, cosa fondamentale per una persona pragmatica come me. E nell’elenco c’era tutto il richiedibile. Ho iniziato anche la bevanda anti-fame con degli aggiustamenti nel sapore: non amo infatti il retrogusto dolciastro che tuttavia stempero con succo di pompelmo o di limone.

L’unico problema che mi causa il protocollo è quello di seguire la dieta che esso propone, non perché non la ritenga valida, ma unicamente perché odio tutte le diete che ti danno l’elenco dei cibi, ma poi il menù te lo devi comporre da solo. Forse per pura pigrizia o perché ho sempre meno tempo a disposizione, preferisco un piano alimentare che mi dica cosa cucinare giorno per giorno (anche perché lo devo fare per tutta la famiglia). Nel giro di poco tempo ho notato degli evidenti miglioramenti: maggiore resistenza agli sforzi (questa estate ho fatto anche 36 ore di lezione frontale in una settimana con 40°C fuori), rimodellamento generale del fisico (ho associato anche un percorso fitness facendomi seguire da un personal trainer), maggiore serenità interiore e nuovo entusiasmo per il lavoro. In generale mi sembra di affrontare meglio le giornate che, dal punto di vista dell’impegno non vanno migliorando (casomai il contrario). La marcia però è diversa. È un percorso che ha i suoi alti e bassi naturalmente. Il passo più difficile è la lotta contro il colesterolo, brutta bestia poco domabile, ma ci sto lavorando. Cosa cambierei? Come ho detto prima il gusto della bevandaavrebbe bisogno ancora di qualche messa a punto, così come il costo di certi prodotti… Comunque devo dire che al momento latrovo un’esperienza assai positiva. Certo, non ho le performances sportive del dottore o di altri pazienti, ma mi piacerebbe arrivare ad una età metabolica di 45/46 anni e non demordo, chissà…

Grazie Chiara!