La storia di Sonia Grey
Ho accettato l’invito del dottor Duranti di prendere parte al
suo libro per due motivi: la stima e la gratitudine che provo
per lui e la speranza che altri possano dare una svolta alla propria
vita, esattamente come è successo a me!
Ho incontrato la prima volta il dottor Duranti negli studi di
Uno mattina il programma di RAI 1 che conducevo e in cui
venne come ospite per parlare del suo circolo virtuoso del benessere.
Di dottori, in tre anni di trasmissione, ne avevo conosciuti
parecchi. Di lui mi colpirono subito la discrezione e la
sicurezza che trasmetteva. Poi, un giorno, presi parte a una
conversazione in cui Duranti parlava del suo lavoro con un
altro medico che era stato ospite del programma: rimasi ulteriormente
colpita dall’importanza che attribuiva al prendersi
cura dei pazienti in modo totale, cercando di comprenderne i
problemi clinici, quelli psicologici e metabolici, e di considerare
ogni paziente un essere a sé.
Tornata a casa andai a dare un’occhiata al suo sito: mi resi
conto dell’incredibile portata del suo curriculum, nonostante
la giovane età. A quel punto decisi di approfondire la conoscenza
di un dottore tanto «atipico». Prima di raccontarvi
quale è stato il percorso che ho seguito con il sostegno del dottor
Duranti, che mi ha dato tanti risultati, credo sia indispensabile
raccontarvi, anche se in modo sommario, per motivi di riservatezza,
i problemi che mi hanno accompagnata per un
lungo periodo della mia vita.
Un’infanzia e un’adolescenza piuttosto difficili e sofferte
mi hanno spinta a iniziare a lavorare giovanissima, adattandomi
ai lavori più umili. Poco più che adolescente, ho cominciato
a girovagare per l’Italia, in cerca di non so bene cosa. Fin
da molto giovane cominciai ad avvertire i primi disagi psicologici,
nello specifico a soffrire di ansia e quindi di attacchi di
panico. Era un’esistenza «ovattata», nel senso che vivevo tutto
in modo quasi surreale, perché convivere con l’ansia (forse
molti di voi sanno di cosa parlo), è un non vivere ma un sopravvivere!
Intorno ai diciotto anni gli attacchi di panico divennero veramente
violenti: dovevo spesso farmi portare al Pronto Soccorso
perché ero certa che stavo per morire soffocata, sentivo
la gola stringersi sempre di più fino a non permettermi di respirare
e di deglutire. Così cominciai a fare uso di ansiolitici,
che magari attutivano un po’ il mio stato d’ansia, ma certamente
aumentavano quel senso di vivere un’esistenza «ovattata
». Prendere e perdere chilogrammi era per me un’abitudine.
A peggiorare la situazione la mia tiroide prese a funzionare
troppo: l’ipertiroidismo chiaramente accentuava i miei disagi!
Cominciai così una cura anche per questo disturbo. Intorno ai
trent’anni decisi di rivolgermi a uno psicanalista. Sono stata
abbastanza fortunata: la mia analisi è durata solo quattro mesi
e non anni come mi raccontano fin troppe persone! Ottenni dei
miglioramenti, in quanto parlare con qualcuno delle mie faticose
esperienze di vita certamente mi giovava, e poi perché
grazie al training autogeno riuscivo in qualche modo a controllare
il mio stato ansioso.
Ma purtroppo, dopo solo un paio d’anni, le cose precipitarono
nuovamente. Un ictus colpì il padre di mio figlio Marco
quando questi aveva poco più di un anno, e questo evento fece
nuovamente tornare a galla la fragilità del mio stato psicologico.
Una sera, era il 30 giugno del 2002, Fabrizio ebbe un’emorragia
cerebrale che lo fece entrare in coma. Fu trasferito in
rianimazione; secondo i medici, che peraltro furono bravissimi,
era veramente improbabile che potesse farcela e qualora
questo fosse successo, era assolutamente verosimile che avesse
subito danni cerebrali e/o motori!
Io avevo da circa quindici giorni cominciato la mia prima,
vera, conduzione televisiva: l’edizione estiva di Uno mattina,
un programma che prevede la diretta giornaliera e che sarebbe
andato in onda fino ai primi di settembre! Mi fu permesso di
assentarmi dal lavoro solo per due giorni. Ma questo fu anche
un bene, e chi ha avuto o ha la sfortuna di avere un proprio
caro in quelle condizioni sa di cosa parlo: le giornate sono interminabili.
I minuti sembrano ore. Non ci sono certezze ma
solo timori. E il contatto con le sale di rianimazione è qualcosa
di incredibilmente angosciante e che ti segna per la vita. Infine,
tutto il resto che, ovviamente, non permette scusanti: le
banche, i debiti, la casa. (Oggi Fabrizio è miracolosamente
guarito).
Chiaramente l’enorme peso di tutto questo mi aveva,
come vi dicevo, resa nuovamente fragile: ero ridiventata ansiosa
ed erano tornati gli attacchi di panico. Ma ora dovevo
condurre dirette televisive. Durante la gravidanza avevo anche
cominciato a fare uso di spray nasali, perché avevo spesso il
naso congestionato e non riuscivo a respirare bene.
Quando conobbi il dottor Duranti ero una persona che
prima di iniziare la diretta televisiva prendeva ansiolitici (e per
la verità non mi servivano a molto); usava notte e giorno lo
spray nasale (senza di quello mi prendeva quasi il panico); e
soprattutto ormai non sapeva più bene cosa volesse fare della
sua vita! E devo anche ammettere che la mia figura cominciava
a risultare piuttosto appesantita e non più particolarmente
attraente!
Oggi, a distanza di un anno, posso dire che non sono più
ansiosa; non ho più attacchi di panico; non uso più spray nasali;
da un anno non prendo alcun tipo di farmaco (nemmeno
un’aspirina!); ho perso 7 kg; corro 10 km al giorno (non avevo
mai corso prima!); ho una tonicità fisica che non ricordo di
avere avuto nemmeno a quindici anni; una vivacità mentale e
una energia mai provate prima; conduco con successo un’importante
trasmissione di medicina su RAI 1; sono una donna
serena e pienamente cosciente. Ecco, se anche solo qualcuno
di voi sarà sollecitato a migliorare la propria esistenza, sarà
valsa la pena aver raccontato qualcosa di me.
Ma è utile premettere che buoni risultati prevedono grandi
impegni. Nulla che si conquisti facilmente dura a lungo. Quindi,
grinta e buona volontà sono le parole chiave che ci devono
guidare quando decidiamo di crescere, di migliorarci, di «imparare
a vivere bene». Ed ecco il mio approccio al circolo virtuoso
del benessere. Il primo importante cambiamento che ha
portato grandi benefici nella mia vita è stata una corretta e attenta
alimentazione. Cercare di controllare gli alimenti che si
ingeriscono, pensando al loro indice glicemico, è veramente
fondamentale! Diminuire il consumo di carboidrati e di alimenti
contenenti grassi saturi a favore di un importante incremento
di frutta e di verdura ha benefici incredibili per il nostro
organismo e il nostro benessere: diminuzione del peso, riduzione
della massa grassa corporea a favore di quella magra,
aumento energetico, maggiore lucidità mentale, miglioramento
della pelle.
Se questo primo approccio già vi pare troppo faticoso,
posso assicurarvi che se avrete la buona volontà per cominciare
a intraprenderlo, capirete che lo è meno di quanto pensiate.
Dopo i primissimi sacrifici che farete per «resistere» alle tentazioni,
imparerete ad apprezzare e a valorizzare alimenti che
prima non consideravate affatto: migliorando e controllando
ciò che mangiate (un buon metodo è quello che mi consigliò il
dottor Duranti e che suggerisco anche a voi: quando state per
mangiare qualcosa, pensate sempre se quell’alimento vi «inquinerà
» oppure no) otterrete benefici talmente evidenti che
mangiare bene diventerà presto una scelta e uno stile di vita e
non più un sacrificio! Ottenuti i primi buoni risultati, il dottor
Duranti mi convinse a iniziare a correre. «Correre?» ribattei
infastidita. Ci mancava solo quello. Già facevo palestra e body
building, per di più a correre mi annoiavo e mi veniva il fiatone.
Ma lui insistette, spiegandomi i benefici che ne avrei ottenuto.
Mi propose di fare dapprima camminate veloci, alternate
a qualche minuto di corsa, per poi camminare di nuovo. Mi
raccontò di quanto fossero brave alcune sue pazienti e amiche,
che con caratteristiche simili o addirittura inferiori alle mie
correvano quasi ogni giorno ottenendo ottimi risultati. Mi fece
anche leggere libri molto belli ma soprattutto motivanti sull’argomento,
ricordandomi che la cultura è alla base del nostro
benessere. Cominciai a usare il tapis roulant.
All’inizio mi
sembrava di adempiere al mio dovere facendo lunghe camminate
veloci, intervallate da qualche minuto di corsa. Che fatica!
Ero sempre più convinta che non ce l’avrei fatta, che correre
non faceva per me! Ma non mollavo. Ricordo ancora
quando entusiasta chiamai il dottor Duranti per comunicargli
che correvo, se pur non velocemente, un’ora di fila. La sua risposta
fu: «Brava, peccato che se vai a correre al parco a quella
velocità ti sorpassano anche le mamme con le carrozzine!».
Non potevo crederci. Ero finalmente in grado di fare una
corsetta di un’ora dopo che mai ero riuscita a correre più di un
minuto nella mia vita e avevo ancora tanta strada da fare! Il
dottor Duranti mi ripeteva che era certo del fatto che, considerando
le mie condizioni fisico-metaboliche, se mi fossi impegnata
di più nel giro di quattro mesi sarei riuscita a correre
9,5/10 km in un’ora. Per farvela breve, così è stato. E la mia
vita è cambiata. Correre mi ha migliorata molto fisicamente.
Mi ha tonificata, slanciata. Correre mi aiuta a scaricare l’adrenalina
e, soprattutto, a stare bene psicologicamente. E quei
giorni in cui non riesco a farlo, ne sento veramente la mancanza.
Ma non era finita lì: per essere sani e sereni c’era ancora
qualcos’altro da fare. Disintossicazione con giornate di sola
frutta, micronutrizione e meditazione! «Giornate di sola frutta?
Troppo pesanti!» Certo, rispondeva il dottor Duranti. Ma
quando mi spiegò quanto venga inquinato il nostro organismo
dal cibo, dallo stress, dai fattori ambientali pensai che valeva
la pena provarci.
Credetemi: la disintossicazione con giornate di sola frutta
vi regalerà leggerezza, pelle giovane e lucente e, ancora una
volta, un grande benessere psicologico. Della micronutrizione
potrei anche non parlare perché è il passo più facile e gradevole
del «circuito», in quanto dovrete solo avere la voglia di prepararvi:
un cocktail di micronutrienti mattina e sera e... via!
Inoltre, partecipando a uno dei corsi del dottor Duranti rimasi
affascinata nell’apprendere quanti incredibili benefici può
dare la meditazione. Meditare ci aiuta a mettere in equilibrio i
nostri due emisferi cerebrali, quello razionale e quello emotivo.
Meditare abbassa il cortisolo, riducendo notevolmente la
ritenzione idrica. Meditare regala un contatto vero, sincero e
profondo con il nostro «dentro», con il nostro cuore. Siamo
troppo assorbiti dalle vicende esterne. Troppo spesso ci lasciamo
vivere, senza pensare davvero a chi siamo e a cosa vorremmo.
Con l’aggravante che poi accumuliamo tutto e… ci
ammaliamo!
Oggi faccio anche questo: medito. Lo so, lo sento dalle
persone che mi chiedono come faccio a stare «così bene», se
non è troppo faticoso! Bene, se pensate che state già fin troppo
bene così come state e non vorreste ottenere nulla di più, sono
d’accordo con voi. Ma se pensate che la vita è un bene prezioso,
che vorreste liberarvi da angoscia, ansia, stress, attacchi di
panico, se vi piacerebbe sentirvi rinascere e affrontare con
nuovo entusiasmo e grinta la vita, se vi piacerebbe sperare in
un futuro migliore e se vorreste fare qualcosa in più per preservarvi
da quelle che sono le malattie del nostro secolo (depressione,
infarti, ictus..) beh, allora è arrivato il momento di
lanciarvi in una nuova sfida: non ve ne pentirete!
(Da “Il circolo virtuoso del benessere” ed. Sperling & Kupfer)